Considerando il Piano di Protezione Civile in un’ottica di più ampio raggio, senza soffermarsi solamente a quello che è la sua funzione di salvaguardia dell’incolumità degli individui e dei beni presenti sul territorio dai potenziali eventi calamitosi, ci si può rendere conto di come esso diventi uno strumento propedeutico agli strumenti di pianificazione territoriale. Ad esempio, qualora nell’analisi degli eventi calamitosi fossero individuate delle particolari zone del territorio con elevati fattori di rischio, tali informazioni potrebbero essere di valido supporto ai vari Piani urbanistici consentendo la definizione di norme e vincoli nell’ambito dello sviluppo urbano. Allo stesso modo, in riferimento al rischio idraulico legato alla presenza di corsi d’acqua, potrebbe fornire utili indicazioni per gli eventuali aggiornamenti dei Piani di Bacino. Esiste quindi un rapporto di “dare e avere” tra il Piani di Protezione Civile e gli altri Piani quali PRG, PAI, PTCP, ecc.
Altro aspetto da considerare è che nessun evento calamitoso rispetta i confini amministrativi comunali, provinciali e regionali, pertanto è indispensabile, durante la stesura del Piano di Protezione Civile Comunale, prevedere delle relazioni con altri Piani di Protezione dei Comuni limitrofi e, a maggior ragione, con quelli a livello Provinciale e Regionale.